I racconti sono come le pallottole…

Avete a disposizione un certo numero di vite da vivere

29314115_10211472411993876_1400582311170277376_o
… sì, come le pallottole: rapidi, vanno a segno solo se hai buona mira e buona pratica di occhi, mani e simultaneità dei sensi.
Se avete remore o siete scettici sulla lettura di racconti, provate con questo libro: La donna che scriveva racconti.
E’ un libro che ho letto un paio di anni fa, ma mi è tornato in mente ieri perché su facebook qualcuno chiedeva consiglio su un buon libro di racconti da leggere. Non ho avuto bisogno di pensare, mi è venuto in mente questo.
Di Alice Munro si sa molto, anche perché ha vinto un Nobel che l’ha resa famosa. Non altrettanto si può dire di Lucia Berlin che, nata in Alaska nel 1936, ha avuto un’esistenza difficile: una salute fragile, problemi di alcolismo, matrimoni falliti, quattro figli da mantenere, i primi due avuti con un uomo che abbandonò lei e i suoi due figli, gli altri due con un musicista jazz dal quale divorziò.
Una vita in viaggio tra stati e città diverse, spesa a fare i mestieri più disparati: insegnante, centralinista, impiegata in un’ospedale, donna delle pulizie, assistente di un medico. Muore a 68 anni, a causa di una malattia che la tormentò tutta la vita.
Leggendo i racconti si respira immediatamente la sua esperienza di condizioni ed esseri umani diversi, si entra nella vita di molti personaggi e tutta l’esperienza personale dell’autrice entra nella narrazione: “ingigantisco le cose, mescolo realtà e finzione, ma non mento mai“, disse lei stessa. Che bisogno aveva? La sua stessa vita è stata un romanzo.
Troverete personaggi memorabili, come quello della domestica che ritrae in tante piccole istantanee le signore, o anche qualche signore, per cui lavora.
C’è la cronaca del mondo occidentale, la working class che lei ha conosciuto bene e della quale narra la solitudine e la vita minuscola della quale nessuno si occupa. Una malattia che tutti noi abbiamo contratto. Sono storie semplici eppure profonde, narrate con un stile pulito, storie vere, mai inventate appunto. Tra gli anni Ottanta e Novanta Lucia Berlin riceve finalmente una serie di premi prestigiosi che la fanno entrare nell’Olimpo dei grandi scrittori americani.
Una piccola curiosità: il titolo originale del libro è A Manual for Cleaning Ladies che potrebbe essere tradotto come Manuale per donne delle pulizie, o Manuale per pulire le donne. In italiano è stato tradotto con La donna che scriveva racconti e, considerando che è stata paragonata a Carver, a Yates, a Saunders e altri grandi scrittori americani, non si potrebbe fare che per una volta una donna scriva racconti senza bisogno di puntare l’accento sul suo essere un’aliena e siano gli altri ad essere paragonati a lei?
Lei, Lucia Berlin, tra l’altro era una donna molto bella e belle sono tutte le storie degli invisibili contenuti in questa raccolta.

Avete a disposizione un certo numero di vite da vivere.
berlin6

La donna che scriveva racconti, Lucia Berlin, Bollati Boringhieri

9788833926858_0_0_1557_75